
Pochi anni fa, per risolvere i requisiti di business di una azienda, era sufficiente mantenere una architettura relativamente semplice composta da alcuni database e poco altro.
Oggi la situazione si è decisamente evoluta. I moderni requisiti richiedono la progettazione di complesse architetture per la gestione di analisi strutturati e destrutturati che funzionano tramite l’integrazione di tecnologie eterogenee. Avrai sentito spesso parlare di “hadoop”, “spark”, “kafka”, e molto altro.
Ma tutto questo ha un costo: l**’ effort per implementare queste soluzioni non è sempre trascurabile oppure vorresti avere una piattaforma unificata per gestire i tuoi dati e analizzarli indipendentemente dal loro formato**.
Se anche tu sei tra questi o già utilizzi SQL Server nella tua struttura, questo articolo fa per te.
Per dare una risposta a queste esigenze, Microsoft ha rilasciato SQL Server 2019 (o come dovremo abituarci a dire, compatibility level 150).
Questa release (che consolida il percorso iniziato con la versione 2017) punta a mettere a disposizione non solo un database, ma un’ intera piattaforma di data analysis integrata.

Di seguito troverai alcune delle novità che reputo più interessanti in questa nuova release.
Le novità più rilevanti della nuova versione
SQL Server 2019 è stato progettato con dei precisi obiettivi:
- Possibilità di storicizzare i dati in un data-lake e di gestirli tramite linguaggio SQL e Spark
- Riduzione dei processi di ETL eliminando la necessità di “muovere” i dati
- Integrazione di processi di machine learning
- Possibilità di interrogare fonti dati diverse (ad esempio altri database, nosql, flat file) in modo unificato
- Miglioramenti sulle performance, sulle operazioni in-memory e sulla sicurezza

Data virtualization
Data virtualization è la soluzione di SQL Server per limitare la necessità di implementare processi ETL. Infatti tramite un layer di integrazione è possibile accedere in modo standardizzato a diverse fonti dati (strutturate e destrutturate!) come MongoDB, Oracle, DB2, Cosmos, e Hadoop Distributed File System (HDFS).

Big Data Clusters
SQL Server 2019 Big Data Clusters (BDC) è una versione di SQL Server 2019 che mette a disposizione l’integrazione con i sistemi big data Hadoop e Apache Spark ed implementa alcune funzionalità aggiuntive:
- integrazione con Kubernetes
- implementazione del motore di SQL in configurazione shard (in parallelo)
- integrazione del file system Hadoop (HDFS)
- implementazione del motore Spark
- integrazione del gateway Knox per esporre REST API basate su Hadoop
Con queste funzionalità SQL Server 2019 Big Data cluster (BDC) è una piattaforma scalabile ed ideale per implementarvi applicazioni di Data Warehouse, Data Lake e Data Science. Ed inoltre può essere utilizzato sia on-premise che in cloud.

SQL Graph
Oltre alle nuove funzionalità legate al mondo dei big data, SQL Server 2019 implementa alcune novità che riguardano la gestione del modello a grafi (se non hai ancora visto come SQL Server gestisce questo tipo di rappresentazione del dato, leggi il mio articolo dedicato).
Una di queste è l’introduzione di alcune funzionalità per la gestione delle relazione e per il calcolo del percorso più breve tra due nodi.
Altre novità
Oltre alle novità che ho citato prima, ci sono altre features che sono degne di nota come il supporto UTF-8, il miglioramento delle prestazioni degli indici columnstore, o miglioramenti ai sistemi di sicurezza utili per la compliance alla direttiva GDPR.
In conclusione, perché prendere un considerazione l’aggiornamento a SQL Server 2019
Nel corso della mia esperienza ho trovato spesso una certa reticenza ad aggiornare le banche dati per ovvie ragioni economiche.
E anche perché spesso le novità introdotte non erano determinanti ai fini del business aziendale.
Ma qui siamo di fronte ad un cambiamento radicale! Innanzitutto con SQL Server 2019 si raggiunge la stessa compatibility level di Azure SQL Database (livello 150), e questo significa che le due versioni sono compatibili tra loro. Di conseguenza sarà semplice passare da una installazione on-premise al servizio cloud senza rivedere il codice.
Ed inoltre, Microsoft ha fatto davvero un grande sforzo per mettere a disposizione dei data professionals uno strumento unico per eseguire analisi e gestione anche sui big data.
Quindi, potrebbe essere il momento buono per pensare ad un aggiornamento?
L’importante è affidarsi ad un consulente qualificato e certificato su queste tecnologie!
Nel mio percorso ho raccolto molte informazioni interessanti in merito agli argomenti di cui ti ho parlato in questo articolo, ed ho scritto un libro “Why Your Data Matter”.
Essendo il frutto della mia passione ed esperienza diretta, ho scelto di mettere questo libro gratuitamente a disposizione di tutti gli IT Manager ed i CIO delle aziende che come te vogliono ottenere grandi risultati dalle loro scelte e dal loro lavoro (evitando di trovarsi in situazioni scomode e da risolvere con urgenza).
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